Contratto di Fiume

Il Contratto di fiume è uno strumento volontario di programmazione negoziata che persegue la tutela, la corretta gestione delle risorse idriche e la valorizzazione dei territori fluviali unitamente alla salvaguardia dal rischio idraulico, contribuendo allo sviluppo locale. Concorre alla definizione e all’attuazione degli strumenti di pianificazione di distretto e al perseguimento degli obiettivi delle normative in materia ambientale, con particolare riferimento alla direttiva 2000/60/CE (Direttiva quadro sulle acque), che prevede il raggiungimento del “buono stato” di qualità dei corpi idrici, unitamente alla direttiva 2007/60/CE (direttiva alluvioni), e alle direttive 42/93/CEE7 (direttiva Habitat) e 2008/56/CE (direttiva quadro sulla strategia marina). E’ un utile strumento per la prevenzione e la riduzione dell’inquinamento, l’utilizzo sostenibile dell’acqua, la protezione dell’ambiente e degli ecosistemi acquatici, la mitigazione del rischio idraulico e della siccità. Il C.d.F. è coerente con le previsioni di Piani e programmi esistenti nel bacino idrografico di riferimento e, qualora necessario, può contribuire ad integrare la pianificazione locale e a migliorare i contenuti degli strumenti di pianificazione sovraordinata, in conformità con gli obiettivi delle normative ambientali vigenti.

La Giunta Regionale della Campania ha da tempo aderito al tema dei Contratti di Fiume ed alla loro promozione sul territorio campano.

Il primo atto adottato su tali tematiche è la Delibera n. 452 del 22/02/2013 “PROMOZIONE CONTRATTI DI FIUME E DI LAGO E DIFFUSIONE CARTA NAZIONALE DEI CONTRATTI DI FIUME” con la quale si dà avvio a queste attività nell’ambito del territorio regionale.

La Giunta Regionale cogliendo questa nuova opportunità e facendo tesoro delle esperienze pregresse, ha approvato la Legge regionale 6 maggio 2019, n. 5 “Disposizioni per la tutela dei corpi idrici della Campania, per la valorizzazione integrata sostenibile dei bacini e sottobacini idrografici e la diffusione dei Contratti di Fiume”. Con tale norma si promuove l’utilizzo sostenibile delle acque interne, superficiali e sotterranee, costiere e di transizione, il recupero e il mantenimento delle condizioni di naturalità, la riqualificazione ambientale-paesaggistica e la connessa riqualificazione socioeconomica dei bacini e sottobacini idrografici in funzione del raggiungimento e del mantenimento degli obiettivi di tutela qualitativa e quantitativa delle acque, di riduzione dei rischi naturali e antropici e integrazione degli interventi per ambiti territoriali omogenei.

Le fasi principali di un C.d.F. sono:

  1. Condivisione di un Documento d’intenti contenente le motivazioni e gli obiettivi generali, sottoscritto dai partecipanti al Contratto.
  2. Analisi conoscitiva preliminare integrata sugli aspetti ambientali, sociali ed economici del territorio oggetto del C.d.F. finalizzata soprattutto alla definizione degli obiettivi in coerenza con la pianificazione di distretto.
  3. Elaborazione di un Documento Strategico che definisce lo scenario riferito ad un orizzonte temporale di medio-lungo termine, che integri gli obiettivi della pianificazione di distretto con le politiche di sviluppo locale del territorio.
  4. Definizione del Programma di Azione (P.A.) fattibile e realizzabile, generalmente triennale con indicazione per ogni azione dei soggetti attuatori, i rispettivi obblighi e le modalità attuative, le risorse umane ed economiche necessarie e la relativa copertura finanziaria.
  5. Sottoscrizione di un Atto d’impegno formale: il vero e proprio Contratto di Fiume che contrattualizza le scelte condivise nel processo partecipativo.

Ultimo aggiornamento

20 Dicembre 2021, 09:22

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